Recensione di "Queste oscure materie" di Philip Pullman
Ci sono grandi libri, autori mitici e immense storie. Ecco, personalmente so poco sull’autore, ma questi libri ci trasportano nel loro mondo senza neanche fartene accorgere, tanto che quando riapri gli occhi per un istante ti chiedi dove sei, come al risveglio da un lungo sogno.
Ho conosciuto il primo della trilogia dal film presente su Amazon Prime video. Essendone rimasta colpita ho voluto saperne di più e per puro caso sono venuta a conoscere l’esistenza del libro, o meglio, addirittura della trilogia completa, e non ho resistito. Il linguaggio è scorrevole e delicato come una favola che inizia con “C’era una volta” e finisce con un “e tutti vissero felici e contenti”, adatto a qualsiasi età.
L’autore, facendo volare le parole e le vicende, tra streghe, orsi parlanti, dimensioni parallele e una scienza dagli oscuri obiettivi, tocca molti temi importanti della società odierna. L’etica, l’amicizia, le diversità tra il mondo degli adulti e quello dei bambini, fanno notare sfaccettature della vita spesso tralasciate e fanno riflettere.
Le avventure che i protagonisti vivono ti fanno arrivare alla fine della trilogia con la dolce malinconia delle storie che non vorresti lasciare mai.
La trilogia è composta da “La bussola d’oro”, “La lama sottile” e “Il cannocchiale d’ambra. Ogni libro è una tessera del meraviglioso puzzle che compone una trama accattivante e ricca di colpi di scena fino all’ultima pagina.