Vai al contenuto
Home » Recensione di Quatuor potentiis » La bimba e il drago (1° parte)

La bimba e il drago (1° parte)

La bimba e il Drago

The Girl and the Dragon

C’era una volta chissà

in un mondo un po’ più in là,

una bimba dagli occhi sognanti

che sembravano diamanti.

Once upon a time who knows

in a world a little further away

a little girl with dreamy eyes

that were as diamonds like.

.

Sembrava che vedesse sempre qualcosa più degli altri.

Era un mondo strano, dove la gente voleva essere tutta uguale.

C’era chi per moda spendeva follie e chi si tagliuzzava il corpo per assomigliare a un personaggio famoso.

C’era chi faceva giorni di fila per comprare un oggetto e chi smetteva di mangiare pur di indossare un vestito nuovo.

C’era chi amava il caos della città e poi c’era…

Poi c’era lei, cresciuta nella solitudine di mille e mille amici immaginari per gli altri, ma reali più che mai per pochi. Uno si chiamava Sole, uno Vento, uno Noce, uno Grigetto.

C’erano i colori che non la abbandonavano mai e c’erano gli altri che la volevano normale. Lei, però, proprio non ci riusciva.

Aveva anche provato a cambiare, ma si era accorta appena in tempo, che per farlo stava morendo. Così era rinata a sè stessa.

C’erano poi i desideri e i sogni e la nostalgia di altri amici, che non erano vicini a lei, ma che desiderava ardentemente ritrovare.

Vivevano in terre lontane, troppo distanti per una piccina come lei.

Alcune volte, però, riusciva lo stesso a parlarci e a giocarci. Questi incontri avvenivano in un luogo magico chiamato da alcuni “sogno” e da altri “mondo astrale”. Soltanto lì la bimba era libera davvero: libera dalle prigionie di una vita finta che non le apparteneva. Solo lì faceva viaggi di un anno in una notte. Solamente lì tutte le sue stranezze erano normali.

She always seemed to see something more than the others.

It was a strange world, where people all wanted to be the same.

There were those who spent mad money on fashion and those who cut up their bodies to look like a famous person.

There were those who would queue for days to buy an object and those who would stop eating to wear a new dress.

There were those who loved the chaos of the city and then there was.…

Then there was her, who grew up in the solitude of a thousand and one imaginary friends for others, but real more than ever for a few. One was called Sun, one Wind, one Walnut, one Little Grey.

There were the colours that never left her and there were the others who wanted her normal. She, however, just couldn’t do it.

She had even tried to change, but realised just in time that she was dying to do so. So she had been reborn to herself.

Then there were the desires and dreams and the longing for other friends, who were not close to her, but whom she longed to find again.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *