The girl and the dragon (Part 2)
La bimba crebbe, divenne donna, ma portò con sé tesori immensi. Una ricchezza invidiabile dai re e dai potenti, se solo costoro ne avessero potuto capire l’autentico valore. Erano i suoi sogni che brillavano come pietre preziose. Uno assomigliava a un diamante e si chiamava Sincerità. Un altro sembrava un rubino e si chiamava Amore. Poi ve n’erano altri e poi c’era lui, il più scuro di tutti, ma non per questo meno lucente.
Questo sogno per molti era spaventoso, perché la maggioranza delle persone lo avevano giudicato male. Come del resto, avevano fatto così spesso anche con la bimba, che ormai non ci faceva più caso. Costui aveva fauci, che però usava per sorridere. Aveva anche corni e coda a punta, che usava solo per difendersi e mai per attaccare… Era chiamato da tutti Drago.
Quel nome terrorizzava molti, ma non lei, che lo considerava una dolce melodia di un tempo lontano, forse passato e forse futuro. In ogni caso, ogni volta che la donna ripensava a questo amico, tornava bambina. Una bimba guerriera, che non aveva mai smesso di lottare e di credere nei suoi sogni.
La donna invecchiò, ma solo esternamente. Un giorno, proprio per il suo coraggio nel non smettere mai di credere e lottare per ciò in cui credeva, il fato decise di premiarla e di restituirle i suoi sogni.
La vecchina tornò bambina e poté per l’eternità giocare con gli amici di sempre: l’indiano e il fauno, il sole e la luna, gli alberi profumati e fiori dai mille colori. C’erano tutti, proprio tutti, in un girotondo infinito di gioia e sincerità.
C’era anche lui, maestoso come sempre che a ogni passo faceva ballare tutti, ma con delicatezza.
C’era poi la cosa più straordinaria di tutte: in quel mondo chiunque era il benvenuto.
The child grew up and became a woman, but brought with her immense treasures. A wealth enviable by kings and powerfuls, if only they could have understood its true value. It was her dreams that shone like precious stones. One resembled a diamond and was called Sincerity. Another looked like a ruby and was called Love. Then there were others and then there was him, the darkest of them all, but no less shining.
This dream was frightening to many, because most people had misjudged it. As they had also done so often with the child, who no longer paid any attention. He had jaws, which he used to smile. He also had horns and a pointed tail, which he used only to defend himself and never to attack… He was called Dragon by everyone.
That name terrified many, but not her, who considered it a sweet melody of a distant time, perhaps past and perhaps future. In any case, every time she thought of this friend, she became a child again. A warrior child, who had never stopped fighting and believing in her dreams.
The woman grew old, but only externally. One day, precisely because of her courage in never stopping believing and fighting for what she believed in, fate decided to reward her and give her back her dreams.
The old lady became a child again and was able for eternity to play with her lifelong friends: the Indian and the faun, the sun and the moon, the sweet-smelling trees and multi-coloured flowers. Everyone was there, really everyone, in an endless round of joy and sincerity.
There was also him, majestic as ever, who made everyone dance at every step, but gently.
Then there was the most extraordinary thing of all: everyone was welcome in that world.