Il cuore è, senza dubbio, uno dei simboli più utilizzati al mondo, soprattutto ai giorni nostri dove, con le emoji, ne sono state create tantissime versioni: interi, infranti, con la freccetta, con l’ombra, pulsanti, ruotanti e di tanti colori e dimensioni.
Ecco che dal significato originario e generico di amore, si passa velocemente a una serie di varianti più o meno intuitive. Dall’amicizia per quelli di colore diverso, al dolore per quello infranto. Spesso basta usare la fantasia e l’ispirazione del momento per dare significati soggettivi alla versione che ci attira.
Storia
Per molti secoli si è pensato che il cuore fosse la sede di tutte le emozioni umane, fino alle ultime ricerche in cui vi hanno individuato un sistema nervoso autonomo facendolo riconoscere come terzo cervello (il secondo è stato individuato nell’intestino).
Ai nostri giorni, disegnato in modo stilizzato di colore rosso, è usato per simbolizzare l’amore e la passione, ma la sua origine si perde nelle trame del tempo, tra lingue e idiomi arcaici. Anticamente si credeva fosse anche la sede dell’anima e della mente, ed era il simbolo per eccellenza della spiritualità e della morale.
Alcuni studiosi pensano che derivi da un geroglifico egiziano rappresentante il seme di una pianta, ormai estinta da secoli, usata come contraccettivo per il controllo delle nascite.
In Grecia era usato sulle coppe per bere vino, rappresentava le foglie di vite, ed era quindi ben lontano dalla simbologia usuale.
In Etruria, viceversa, veniva inciso sui regali da donare agli sposi, come simbolo di fertilità.
Tra i romani indicava le foglie di fico.
Per i buddisti era il simbolo dell’illuminazione.
Altri studi, ancora, fanno risalire la rappresentazione a una sommaria conoscenza anatomica del corpo umano. Le prime tavole anatomiche, risalenti circa al 1200, raffigurano l’organo come una pigna, una pera o una foglia d’edera con la punta verso il basso. La forma si sarebbe poi evoluta nei secoli fino a diventare quella odierna.
Perché non ricorda l’organo che porta lo stesso nome?
Il simbolo ricorda, infatti, molto vagamente il suo organo corrispondente. Questo succede perché ne simbolizza il concetto e non l’aspetto fisico, cercando di riassumere tutte le sue caratteristiche in un unico tratto.
Perché, il più usato, è di colore rosso?
Alcuni possono pensare, non sbagliando del tutto, che sia il colore del sangue e della passione. In realtà c’è molto di più: quel tono, infatti, comunica direttamente con il nostro cervello che reagisce a livello energetico e fisiologico, ispirando gioia, vitalità ed energia. Il rosso, inoltre, aumenta la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, il metabolismo e la respirazione.
Come è diventato un logo?
Il primo ad usarlo come marchio, fu il grafico statunitense Milton Glaser, che lo inserì in una campagna pubblicitaria per promuovere il Turismo nello stato di NewYork, inventando il famoso brand I (love) NY.
Cosa vuol dire trovare cuori e perché succede.
Siamo in molti a trovare questo simbolo ovunque. Alcuni di noi, li stanno fotografando, facendo degli enormi album che crescono in continuazione.
Personalmente, ho iniziato a trovarli dopo che, essendo in un periodo molto duro, dove la disperazione spesso si affacciava nelle mie giornate, ho fatto una richiesta specifica all’universo.
La sera di quel giorno sono inciampata, e quasi caduta, su una buca che, sorprendentemente, ritraeva in modo inequivocabile un grande cuore. Sorrisi e andai oltre. Da allora, e ancora oggi, ho trovato quella forma ovunque, sui lividi se davo una botta, nelle gocce d’olio che cadevano sul piano cottura, negli escrementi dei cani, nelle gomme spiaccicate sulla strada, nelle nuvole, nel morso di una mela, nel taglio di un rametto di legno spezzato ecc, ecc, ecc.
Ovviamente, come probabilmente alcuni di voi, dapprima ero scettica, poi però, con il ripetersi dei ritrovamenti, ho fatto ricerche sul web, trovando collegamenti con defunti, Angeli protettori e amore universale.
Col tempo ho capito che, per quanto mi riguarda, quella è stata la risposta dell’universo alle mie preghiere. Da quel giorno, oltre al famoso simbolo, infatti, sono riuscita a cambiare totalmente la mia situazione personale, attuando una vera e propria rinascita.
La conclusione a cui sono arrivata, quindi, è che ogni cosa che ci accade non può esser scritta in un manuale come fosse una ricetta. Ogni situazione è strettamente personale e va assorbita, elaborata, digerita, lavorata e capita, guardando ed imparando a conoscere e ad amare se stessi. Siamo noi, gli unici, che possono davvero interpretare, col tempo, ciò che ci accade. Alla fine, giusto o sbagliato che sia, avremo comunque fatto il massimo.
Ciò non significa che non siamo liberi di credere all’aiuto degli Angeli, di Dio o di chiunque vogliamo, se ci far star bene, ma ricordiamo che, il dovere principale di una vita, è di non smettere mai di crescere e di essere liberi di cambiare idea e pensiero.
Un’ultima considerazione, va poi fatta sulle frequenze energetiche. Di recente, facendo un corso, ho saputo, e provato su me stessa con un altro simbolo, che a volte ci allineiamo con la frequenza di un certo emblema, e ciò porta a vederlo e a ritrovarlo sempre più spesso nella vita di tutti i giorni. Questa cosa non fa di certo perdere significato a ciò che vediamo, ma ci fa prender coscienza della possibilità che, probabilmente, siamo più creatori del mondo in cui viviamo, di quanto riusciamo ad accettare.
Per questo credo che, almeno per quanto riguarda me stessa, si tratti ormai di un allineamento energetico che me li va notare. In fondo ci sarebbero anche se io non ci facessi caso.
Da oggi è possibile ascoltare questo articolo anche su Radio Crimy presso questo link https://anchor.fm/il-mondo-di-crimy-art/episodes/San-Valentino-e1e9068
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