Sul vocabolario leggiamo:
In linguistica, il sinonimo è una parola che ha un significato sostanzialmente uguale a un’altra, anche se variamente stratificato dal punto di vista degli affetti, della cultura e della classe sociale. La parola deriva dal greco synṓnymos, derivazione di ónyma, variante di ónoma ‘nome’, col prefisso syn- ‘con, insieme’ •sec. XVI.
In sostanza, quindi sinonimo è un vocabolo che ha un significato fondamentalmente uguale a un altro.
Tanto amati e ricercati, quanto odiati (se non vengono in mente) dagli scrittori e cantori di vario genere, il grande prosatore di turno, dovrebbe in ogni caso rimaner sempre padrone del concetto che sente in dovere di divulgare, per evitare di incappare in errori del tutto evitabili se viene usata la dovuta cautela.
Questa parola nasconde in sé, infatti, un inganno: quello di farti credere che due vocaboli abbiano l’identico significato. È qui che bisogna fare molta attenzione, in quanto ciò appare vero solo in linea generale.
Faccio un esempio basico.
Pensate alla parola CASA, alla sua definizione e a ciò che rappresenta.
Tutti sanno, logicamente, che è una costruzione eretta dall’uomo per abitarvi.
Andiamo a prendere il nostro bel vocabolario e tra i possibili sinonimi leggiamo: abitazione, alloggio, casamento, caseggiato, condominio, edificio, fabbricato, palazzina, palazzo, [spec. signorile] dimora, [spec. signorile] residenza, appartamento, attico, baita, baracca, casale, mansarda, monolocale, seminterrato, villa, villetta, villino.
Già appena si leggono le righe appena sopra, diventa chiaro quanta differenza ci possa essere tra tutti questi termini che indicano sempre, all’incirca, la stessa cosa. Ogni parola ha un suo personale e distinto sapore, colore, carattere e universo che ne identifica la sua unicità, e che, proprio a buon ragione, ne richiede la conoscenza.
Fatte queste precisazioni, consiglio sempre di avere a portata di mano i giusti strumenti, che siano essi tecnologici, come alcune applicazioni, che un po’ alla “vecchia maniera”, ma più che mai validi, tipo gli amati/odiati vocabolari. In ogni caso sceglieteli con cura, per cui, soprattutto in questo mondo in cui tutti si sentono maestri, si rischia di incappare in strumenti limitati, se non addirittura errati.
Per i secondi le care, vecchie e conosciute case editrici, di solito sono una buona garanzia del prodotto, mentre per le app consiglio di provarne alcune e di valutarle in base alle vostre esigenze.