Il mio libro preferito
Ciao e benvenuti nel mio blog.
Credo che tutti o quasi conosciate il film tratto da questo libro. Bellissima e indimenticabile pellicola, è vero, ma nulla a che vedere con il testo scritto.
La storia è tagliata, le scene cambiate così come il finale, e perfino la rappresentazione dell’oracolo del sud è lontana un chilometro. Insomma, a buon ragione l’autore gli fece causa, che tra l’altro persa per dei cavilli.
Detto ciò non si può però negare che, soprattutto per chi non ha letto l’originale, sia un film emozionante, coinvolgente, e devo dire che anch’io, super appassionata del suo originale, lo guardo volentieri ogni volta che mi capita.
Per quanto riguarda il libro invece è un sogno ad occhi aperti a partire dalla sovra-copertina, ricchissima di simboli esoterici, primo fra tutti l’uroboro, il fantastico serpente che si morde la coda, rappresentato in molteplici culture, col significato ancestrale di morte e rinascita e dell’ infinito. La copertina dell’edizione che per prima capitò nelle mie mani quando avevo soli 11 anni, aveva il simbolo dell’Aurin in rilievo che lo rendeva prezioso.
Tante volte, mentre era menzionato nella storia, l’ho accarezzato immaginando di averlo tra le mani.
L’interno è scritto in due colori. Ogni capitolo inizia con una lettera dell’alfabeto in seguenza ed è rappresentata con disegni arzigogolati.
Nell’ormai lontano 1985, quando la prof. di Italiano portò in classe i libri che ci avrebbe prestato per iniziarci alla lettura, di certo non avrei mai immaginato che quell’incontro mi avrebbe cambiato la vita.
Eeeee, potreste dire voi, esagerata…
Certo, che potete dirlo, nessuno vi vieta di pensare ciò che volete, ma forse dovrei spiegarvi che alla bambina timida, introversa e impaurita del mondo, quale ero allora, non piaceva leggere.
Lei preferiva passare le sue giornate a folleggiare con la fantasia immaginando un mondo migliore di quello che viveva. Un pianeta dove animali, piante e uomini comunicano tra loro e si capiscono. Un mondo ideale dove non ci sono ingiustizie e gli adulti capiscono i bambini.
Per questo fu tanto più importante quella scelta dell’insegnante, quando diede alla spettinata bimba dai neri capelli un simile volume.
Di certo, la fanciulla non avrebbe mai immaginato, mentre lo prendeva in mano controvoglia, che ne sarebbe stata letteralmente rapita, tanto dal non riuscire a smettere di leggere, tanto dal sentire il bisogno di rileggerlo 12 volte nella vita.
Capite perché parlo d’iniziazione?
La bimba scoprì che il mondo che cercava esisteva nelle righe scritte da sognatori meravigliosi e visionari che nei secoli avevano narrato vicende straordinarie. Per questo non riuscì ad abbandonare la lettura.
Col tempo imparò che il mondo ideale si può costruire mattone per mattone, poco alla volta, partendo da se stessi.
“La Storia Infinita” stessa è un viaggio iniziatico dove l’eroe che è in noi scopre, attraverso mille vicissitudini, la sua vera Natura.
Credo sia stato, col senno di poi, il mio primo libro di crescita spirituale, in cui anche un bambino, per quei tempi impensabile, può fare la differenza.
Insomma, se non lo avete ancora fatto, e amate il Fantasy almeno quanto me, ve lo consiglio caldamente.
Detto questo vi lascio la parola:
- Lo conoscete?
- Avete visto il film, letto il libro o entrambi?
- Cosa ne pensate?
- Vi ho fatto venire la voglia almeno un pochino di leggerlo?
Se ne avete voglia lasciatemi un commento o mandatemi un messaggio nella sezione contatti.
Ora vi saluto e ci leggiamo nel prossimo articolo.
Ciao ciao!